CILIEGIA DI BRACIGLIANO

“Cerasa” in dialetto. Ma anche “cerise” in francese, in spagnolo “cereza”, dal greco “κέρασος”.
Proviene dall’Asia Minore, l’attuale Turchia, dove si trova la città di Giresun.
In greco Kerasunta, in latino Cerasunte.
Secondo Plinio il Vecchio il generale Lucullo, nel 71 avanti Cristo, prelevò qui alcuni alberi di ciliegio per portarli nella penisola italiana. Si diffuse poi in tutto il continente europeo.

In provincia di Salerno, nella Valle dell’Irno, si coltivano due varietà di ciliegio di particolare pregio commerciale. Una, detta “di Bracigliano” (in foto), dal nome del comune ove essa è più diffusa, appartiene alla varietà locale “Spernocchia”, che matura intorno alla seconda decade di giugno e presenta i frutti di colore rosso vivo tendente allo scuro, con una polpa succosa e dolce.

L’altra, detta “di Siano”, dall’omonimo comune, prende il nome di “Pagliaccia”, detta anche “pallaccia” o “pazzaccia”, che matura intorno alla prima decade di giugno e presenta frutti piuttosto grandi, di colore rosso porpora, dal sapore molto particolare, agrodolce, con tendenza all’acidulo.